Lo intravedi, Palazzo Reale, in una luce accesa e malinconica, scolpito nella sua polvere, rosa, di quel rosa che hanno le architetture nei sogni. Sembra scrostato e cadente, con uno strato di quelle luci rosa che regge ancora immenso com'è. Giungendo col rapido te lo trovi avanti inaspettato, tanto più che non sai di essere giunto a Caserta; e poi magari il pomeriggio sta declinando, e la luce è ancora più accesa e malinconica.
Totale e concreta come la luce è la noia. Gli abitanti di Caserta sembrano afoni. Mi sono spinto verso il cuore della cittadina fino a un vasto piazzale dove si stava smontando il mercato della mattina, tra bivacchi di cavoli e fichi d'India, senza sentire un grido
Pier Paolo Pasolini, Visioni del Sud,1951 in Romanzi e racconti 1946-1961
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