sabato 24 novembre 2012


“Per me la memoria involontaria, che è soprattutto una memoria dell’intelligenza e degli occhi, non ci dona del passato che facce prive di verità; ma quando un odore, un sapore ritrovati in circostanze diversissime risvegliano in noi, nostro malgrado, il passato, noi sentiamo quanto questo era diverso da come credevamo di ricordarlo, e che la nostra memoria volontaria dipingeva - come i cattivi pittori - con dei colori sprovvisti di verità. Già in questo volume voi vedrete il personaggio che racconta e dice “Io” (e ben intenso, quell’ “Io” non sono io) ritrovare di colpo anni, giardini, esseri dimenticati, nel gusto di un sorso di té in cui ha intinto un pezzo di madeleine; e senza dubbio egli li ricordava tutti, ma senza i loro colori e il loro fascino. Io ho potuto fargli dire che - come in quel piccolo gioco giapponese in cui si intingono dei bordi di carta in una boccia e che non appena immersivi si ritirano, si contornano e diventano fiori o personaggi – tutti i fiori del suo giardino, le ninfee della Vivonne, le brave persone del villaggio e le loro piccole case, e la chiesa, e tutta quanta Combray e i suoi dintorni, tutto ciò che prende forma e solidità, è uscito - città e giardini - da una tazza di té”.

 (intervista concessa da Proust a Le Temps in occasione della pubblicazione del Du côté de chez Swann”)




lunedì 19 novembre 2012

Sognarla soltanto


Il sognatore non è superiore all’uomo attivo perché il sogno è superiore alla realtà. La superiorità del sognatore sta nel fatto che sognare è molto più pratico che vivere.
Fernando Pessoa, Il libro dell'inquietudine, 1982


Perchè realizzare un'opera, quando è così bello sognarla soltanto?

domenica 18 novembre 2012

Oggi è domenica, domani si muore


C.S.I. - IRATA
(da Linea Gotica)


Incombere umorale degli affetti del sangue
Incombere umorale delle idee delle istanze
Insolente promessa sciocca vacua solenne
Di bastare a sé...

Non tornerò mai dov'ero già
Non tornerò mai a prima, mai
Non tornerò mai a prima, mai
Non tornerò mai dov'ero già

Incombere umorale delle idee delle istanze
Incombere umorale degli affetti del sangue
Potessi dirti quello che nemmeno posso scriverti
Esiterei nel farlo...

Oggi è domenica, domani si muore
Oggi mi vesto di seta e candore
Oggi è domenica, domani si muore
Oggi mi vesto di rosso e d'amore

Non tornerò mai dov'ero già
Non tornerò mai a prima, mai
Non tornerò mai a prima, mai
Non tornerò mai dov'ero già
Oggi è domenica, domani si muore
Oggi mi vesto di seta e candore
Oggi è domenica, domani si muore
Oggi mi vesto di rosso e d'amore

Ad onta di ogni strenua decisione o voto contrario
Mi trovo imbarazzato sorpreso ferito
Per un'irata sensazione di peggioramento
Per un'irata sensazione di peggioramento
Di cui non so parlare né so fare domande
Di cui non so parlare né so fare domande


Preghiera degli Zuni



Zuni Girl with Jar

O dèi e dee della pioggia,
o giovani dee della pioggia,
vi imploriamo di aspirare questa sacra umidità,
di tessere i vostri abiti con questa sacra nebbia.
O dèi e dee della pioggia,
che siete ovunque,


Essiccazione della carne
che siete rossi, blu e gialli,
e siete grigi e trasparenti come l'acqua,
vi imploriamo: siate felici senza lacrime,
siate sereni senza tristezza,
siate tranquilli senza solitudine.
E continuate a esistere sopra di noi,
continuate a fare ciò che avete fatto per noi,
con amore e benevolenza.
Dateci le cose più belle della vita,
lasciateci continuare
ad essere amati e benvoluti,
lasciateci ottenere
ciò che abbiamo sempre desiderato.

Zuni Old Man



giovedì 1 novembre 2012

Ci colgono


Le angosce sono come le malattie; vanno accettate: la cosa peggiore che si possa fare è di ribellarvisi.
Anch'esse ci colgono per attacchi, scatenati da occasioni interne o esterne. E allora dobbiamo dire a noi stessi: «Un altro attacco».
Ludwig  Wittgenstein, 
Pensieri diversi: 1949