mercoledì 28 dicembre 2011

Quando una ciocca fuori posto ti cambia l'identità. Superman

Il caro Eco in Apocalittici e integrati gli dedica un intero capitolo, ha al suo attivo centinaia di film, serie televisive e radiofoniche, cartoni animati, è l'unico che è veramente morto e soprattutto veramente risorto. Non è un aereo, un missile, un razzo, è rosso e blu: è Superman!
In origine, prima di diventare il grande boy scout che tutti conosciamo, doveva essere un terrorista creato da uno scienziato pazzo, poi la premiata ditta di creatori  Siegel & Shuster decide di virare, siamo alla fine degli anni '30, verso il classico personaggio emersoniano (leggi americano) che, dotato di poteri, li mette disinteressatamente al servizio della società. Nasce così il nostro protettore preferito.
Per poter agire inosservato, il nostro eroe però è dotato di un alter ego: se quando calza una tutto sommato ridicola tuta aderente è un essere dalle capacità sovraumane, quando veste come un perfetto cittadino americano, a diventare ridicoli diventano i modi: il giornalista Clark Joseph Kent, a dispetto della notevole stazza, si trasforma in una mammoletta appena succede il minimo trambusto. Il tutto ha una ragione sia interna alla logica del personaggio, sia commerciale: da un lato, nella finzione delle storie, Clark storna da se l'idea che sia lui il misterioso salvatore che appare e scompare, mentre dal punto di vista commerciale, il piccolo e pauroso Clark Kent offre un alibi a tutti gli umani lettori di Superman, che alla lunga si sarebbero stancato di doversi confrontare con un eroe impeccabile e indistruttibile, che, soprattutto, sa sempre cosa fare. E lo fa. Come tutte le storie che si rispettino, anche Superman ha dei sentimenti, ovviamente verso una feconda e sana donna americana, Loys Laine. Già nella prima storia si instaura un triangolo particolare: Clark (l'imbranato) ama Loys, che lo disprezza in quanto imbranato ma stravede per Superman, senza sapere ovviamente che Superman e Clark sono la stessa persona. Ai nostri occhi può sembrare una cosa banalissima, ma negli anni 40 le storie d'amore color pastello tiravano alla grande. Una curiosità: all'inizio Superman non vola, ma fa lunghissimi salti. Probabilmente la posizione di un saltatore, con le gambe molto divaricate, poco si confà al difensore dell'universo, quindi in seguito il nostro sfreccerà per i cieli, rompendo anche spesso e volentieri il muro del suono e doppiando la velocità della luce, nel caso avesse avuto il bisogno di tornare indietro nel tempo.
Come si vede da questo video, Superman non ha un habitat neutro, non potrebbe vivere ovunque: Superman è americano, incarna lo spirito (ottuso in molti casi) di una nazione ben precisa, che, pensando di avere Dio dalla propria parte, dal 1776 ad oggi si è schierata sempre e comunque (almeno a parole) col bene. Per questo é bello, intelligente, saggio, e ha solo una ciocca di capelli fuori posto.
 Superman  ha battuto l'asse Tokio - Berlino. Non date più retta ai libri di storia, ma leggete Superman!

Ovviamente, essendo in produzione da oltre 70 anni, è impossibile delineare una cronistoria del nostro, anche perché nei fumetti il tempo non passa mai, sono veramente pochi gli eventi che segnano il prima e il poi, quindi potremmo stare per secoli a collegare avventure che non non hanno nessun nesso temporale, che potrebbero, diciamo così, essere tutte parallele.  Un ciclo di storie mi colpì molto, perché dava una chiave di lettura del personaggio, e soprattutto della sua stentorea moralità, abbastanza inquietante. Colpevolmente ho dimenticato di dire che Superman è un alieno,l'ultimo discendente dei Kriptoniani, un pianeta ormai distrutto in cui viveva una razza superiore a quella umana. Ebbene, grazie a questo elemento che pure è sempre stato presente fin dal primo albo,  quel genio di Alan Moore ha mostrato come Superman non sia per niente un santo, ma essendo un alieno, agisce secondo un codice dicomportamento alieno, che per gli umani (americani) è quello che rasenta la perfezione. Quindi se Superman abitasse su Kripton, non sarebbe Superman.



Due paroline sulla diffusione in Italia. Da noi arrivò nel 1939 in Italia con il nome di Ciclone (sic!) sui littori Albi dell'Audacia, dove però erano presenti anche storie di Superman scritte, disegnate, inchiostrate e colorate da autori italiani. Negli anni '60 ricomparve come Nembo Kid, pubblicato dalla Mondadori. Dopo la crisi che negli anni '80 fece sparire dall'Italia i fumetti seriali americani è ritornato più forte e figo di prima nel '93. 
Addirittura gli tingevano i capelli.

Dal momento che avete avuto la pazienza di arrivare fino alla fine, vi lascio con il primo episodio della serie animata del 1941, in inglese ma sottotitolato in italiano.

Nessun commento:

Posta un commento