sabato 24 dicembre 2011

Ad origines. Perché si fa quello che si fa.

Il 24 e il 25 dicembre rappresentano in occidente, da sempre, una sospensione del consueto sentire ed agire, una bolla nella quale per due giorni si cerca, in via autonoma e da un paio di secoli a questa parte, anche ampiamente indotta, un'evasione dalla vita banale vita quotidiana. A Roma avevano luogo i Saturnalia, dal 17 al 23 dicembre, festa di origine prima dionisiaca e dai contenuti orgiastici, che si imborghesì prendendo le fattezze di una settimana in cui ci si scambiava doni. Dal IV secolo fino ad oggi sono i giorni in cui,  in base a calcoli che di cristiano hanno i verità ben poco, si festeggia la nascita di Gesù, con tutti gli annessi e connessi da catechismo che non sto qui a ripetere. La fenomenologia dell'uomo occidentale che attraverso la notevole dimestichezza con i mezzi d'informazione, ma non con il loro contenuto, ha masticato il Medioevo, Kant, il Romanticismo, il neopositivismo logico, il catechismo, in questi due giorni diventa alquanto varia. 
Si parte dal modello più inutile, quello che se ne frega del perché e del percome non lavora, esce, vede gente altrettanto inutile, fa cose a suo dire divertenti, poi a gennaio torna a lavorare, si lamenta della panza ecc.
C'è poi il modello che possiamo definire razionalistico, che senza un eccessivo sforzo di ermeneutica di alcunché scopre che la Bibbia, il Corano, il  Dhammacakkappavattana Sutta, dicono cose che non si accordano con un banale libro di scienze, ma poiché il libro di scienze parla del mondo, allora tutti i titoli succitati sono pieni di panzane. Questa scoperta però è simile a quella che fanno i maschietti della propria sessualità: fallocrazia al potere, in base al fatto che loro sanno che la terra gira intorno al sole e non il contrario, deducono che il resto del mondo sia abitato da imbecilli. Se poi si entra  nello specifico, si parla di modelli scientifici, questioni allegoriche, o semplicemente si vuole andare momentaneamente al di là della semplice vulgata, si chiudono a riccio, dandosi ad atti di autoerotismo intellettuale.  La seconda categoria è quella dei bizzochi, che poi altro non sono che i dirimpettai (sempre intellettualmente parlando) dei razionalisti. Appartenenti a vari gruppi religiosi si attengono quasi sempre al dettato sacro, vanno in pellegrinaggio in qualsiasi luogo sia apparso chiunque, accettano esteriormente ogni forma di ritualità che questo o quel gruppo propone loro. Anche in questo caso si ritrova però sempre una certa difficoltà a parlare di vari argomenti che possono interessare la ricerca spirituale (la cui fenomenologia è accettata universalmente). Bizzochi e razionalisti  (aggiungiamoci poi anche gli inutili), hanno trovato in fondo tutte le risposte alle loro domande: domande che non sono banalmente "cosa farò stasera?", "me la/o scopo?",  ma coinvolgono ogni persona, anche me, che in una sera di dicembre che viene per tradizione chiamata  Vigilia, sto qui a scrivere su un blog cose che forse saranno utili più in la al mio analista.

Ora parlo di me (questo è il mio blog): per me una visione razionale del mondo è una visione che si ferma su un livello di causalità che porta ad una reductio ad infinitum, nel momento in cui tutto ha una causa, anche la causa e la causa della causa ecc... Soprattutto, cose secondo me importante, non vado cercando la razionalità dove so di non trovarla: un testo scritto 2500 anni fa non può ovviamente rientrare negli schemi di una persona cui hanno insegnato che si procede per esperimenti, prove e ipotesi. Ma dal momento che so che non tutto ciò che capita nella vita è razionale, tengo sempre aperta la porta al fatto che forse non tutto è disponibile al 10% del mio cervello (la percentuale di parte razionale), ma c'è qualcosa (non parlo della trascendenza, per carità) che potrebbe non essere razionale e nemmeno tanto rassicurante da sembrarlo. A quanti invece nella trascendenza hanno trovato delle risposte, mi chiedo come possano averle trovate su delle mistificazioni storiche, alcune delle quali sono accertate: dall'invenzione del Purgatorio alla verginità della madonna, dogmatizzata appena 200 anni fa.
La mia posizione quindi è ampiamente ambigua lo so, è ambigua per primo a me stesso, anche fare un commento acido o mi risulta difficile o dopo averlo fatto me ne pento. 

Non ho fatto altro, quindi, che scrivere dei miei dilemmi.

Questo mostro che per l'Occidente (europeo) rappresenta la religione (per non parlare della sua forma più istituzionalizzata, che dallo stesso Ambrogio fu chiamata casta meretrix, ma il discorso diventerebbe lunghissimo e molto più umano di ogni pensiero che si possa fare sulla religione) secondo me può essere concentrato sulla più essenziale delle sue manifestazioni artistiche, che vi pubblico a titolo di augurio, qualsiasi cosa un augurio significhi per voi:



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