domenica 12 agosto 2012

Io vedo questo

Nichilismo: manca il fine; manca la risposta al "perché?"
F. Nietzsche, Frammenti postumi

Sabato sera agostano, tutti nei posti più frequentati della città a passare una serata con amici, fidanzate. Intorno a me vedo solo visi con barba sagomata, ciuffo stirato, trucco assurdo,vestiti ricercati, sguardi vuoti, come se non fossero lì: occhi languidi di ragazze che già presagendo la condizione muliebre di donna che sopporta le animalesche intemperanze del proprio uomo va avanti, apparentemente maledicendo il proprio destino, ma in fondo accettandolo perchè è rassicurante, perchè mamma e papà sono contenti del ragazzo, perchè lei, in fondo, questo vuole. Donne che vogliono essere rese oggetto, come le loro mamme, pur di potersene poi lamentare e vivere un'esistenza infelice, infelice ma sicura. Ci si ridipinge da capo a piedi per andare in posti infimi, per locali senza senso, senza connessione estetica col resto, sorti per chissà quale interesse illecito. Non esiste un dialogo che vada oltre la mera domanda di una sigaretta, non c'è nulla che questi sfortunati condividano, non c'è nulla che sappiano o siano stati educati a condividere. La moda ti dice che sei unico,ma in un discorso di massa, dice a tutti che sono unici nello stesso modo, quindi che siete tutti uguali. Fatevi le foto sulle moto, vestitevi fluo, tagliatevi i capelli e radetevi (stilema che ha reminiscenze fasciste), questo io vedo intorno a me. Gente che cammina mano nella mano senza gioia, si bacia come se dovesse farlo per forza, non è capace di un minimo gesto di gentilezza, un minimo gesto bello: maschi che corrono sui motorini, femmine che urlano per qualsiasi sciocchezza. Tutto ha perso una visione iuxta propria principia, ti vesti come una prostituta o come un metrosexual arrembrante per andarti a mangiare la pizza e parlare delle imminenti vacanze coi genitori, parcheggi in evidenti divieti, non c'è il minimo collegamento con la realtà. Classi medio alte che vivono come esperienza metafisica andare al mare in Puglia, che sono così tapine da vestirsi coi vestiti migliori per scendere nel bar sotto casa, con la macchina come se abitassimo a New York, quando invece abitiamo nel Sud del Sud dei Santi, che non conosce più, che ha perso ogni identità per abbracciare una cultura del tutto estranea, fatta di tecnologia che sa solo di consumismo, conformismo e piegarsi, anche incosciente, alle logiche del mercato. Gente che cerca lo sballo per non pensare ai problemi, per non pensare  (come se pensasse), perchè vuole essere felice, come se qualcuno sia mai stato felice nel mondo. Ovunque c'è solo vuoto e depressione, senza scampo. Non esiste chi è fuori, non esiste chi è diverso o non pensa come te. Si vive in una griglia di doveri che vengono attuati per essere ed esserci, ma di cui non ci si è mai veramente interessati. Si vive senza cervello che pensa, in queste sere agostane. La sagra del luogo comune, del brutto che vuol esser bello, della vita senza vita, senza stimoli.L'esistenza individuale che si appiattisce su se stessa, sulla famiglia e sulla scuola, su ciò che pensi di pensare. È vero che tutti moriremo, ma c'è modo e modo per arrivare alla morte. Il mondo piccolo, della casa, dei problemi infimi elevati a drammi esistenziali, dell'ignoranza lasciata vivere felice, della provincia che è fiera solo del proprio ombelico, questo vedo.  Non so cosa possa esserci di più sconsolante.

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