giovedì 23 agosto 2012

Postulati fisiologici

                Bansky       Il graffito “che pulisce”


Dopo avere assai lungamente letto i filosofi tra le righe, dopo averli osservati attentamente, io mi dico: bisogna ancora collocare la maggior parte del pensare consciente, e perfino il pensare filosofico tra le attività dell'istinto: bisogna cominciare ad imparare da capo come si è fatto a proposito dell'atavismo e dell'«ereditarietà». Come l'atto della nascita per sé stesso non può esser preso in considerazione nel processo e nel progresso dell'ereditarietà, così del pari la «coscienza» non può venir contrapposta in senso decisivo all'istinto. Quasi tutto il pensare cosciente del filosofo é diretto segretamente dai suoi istinti ed é costretto a prendere una via determinata. Anche dietro la logica e le sue mosse, in apparenza splendidamente indipendenti si celano apprezzamenti di valore, o, per parlare più chiaramente, postulati fisiologici per la conservazione d'una data specie di vita. Per esempio, che il determinato abbia maggior pregio dell'indeterminato, che all'apparenza valga meno della «verità» : cotali apprezzamenti, per quanto possa essere la loro importanza regolatrice per noi, non sono che apprezzamenti soggettivi, una specie di « niaiserie », la quale può essere necessaria per la conservazione di esseri quali noi siamo. Sempre ché non debba esser proprio l'uomo " la misura delle cose "

F.W. Nietzsche, Al di là del bene e  del male, 1886

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